Rubrica di Attualità: Pensare fuori dalle righe.
(I viaggi del nostro amico immaginario, ma non troppo ...)
Questa sera ho deciso di fare una
bella passeggiata, vuoi perchè fa caldo, vuoi per ammazzare l'ennesima serata
d'estate, insomma mi son detto: una camminata all'aria fresca ci sta, e poi sei
in un posto nuovo e questa città non la conosci. Così accompagnato da questi
pensieri ho iniziato a passeggiare senza una meta precisa, senza particolari
intenti se non con quello di rilassarmi un pò.
Cammina, cammina si fa più o meno
tardi, sono le 23:00 in punto ed io penso di esser arrivato in un quartiere non
troppo raccomandabile. Cosa me lo fa pensare? Poca gente in giro, ragazzi negli
angoli a fumare chissà cosa, ma soprattutto quasi ad ogni angolo del quartiere
una ragazza, più svestita che vestita, "cerca un passaggio". La scena
mi colpisce profondamente: sembra quell'immagine che tante volte da bambino in
diversi film ho potuto vedere come una realtà lontana da me, forse esistente
soltanto in un immaginario collettivo.
E' una scena triste se poi
considero che i "passaggi" di certo questa sera, e non solo almeno
credo, non mancano. Tanta gente, forse anche sposata, è disposta a comprare per
qualche ora il corpo di una di queste povere ragazze che, forse costrette da
qualcuno, forse costrette da questa società in cui il profitto viene posto
dinnanzi a tutto e a tutti, finanche dinnanzi alla persona, a tal punto ch’esse
son costrette ad esporsi, come in vetrina, ostentando certo finti ed
accattivanti sorrisi.
Così cammino pensando: che
miseria che siamo. Certo non condivido l'atteggiamento delle ragazze, nè
tantomeno quello dei clienti, ma non so perchè, o forse sì, mi sovviene in
questo momento, non l'indignazione o la rabbia, bensì la preghiera di san
Francesco d'Assisi il quale era solito ripetere: “Signore, tienimi la mano in
testa, perchè altrimenti sarei capace di fare un figlio con una prostituta”.
Quanto è vero -dico tra me e me-
siamo proprio una miseria lontani dal Signore, e questa non è una frase di
circostanza, lo siamo realmente non fosse per altro se non perchè perdiamo la
capacità di vederci e di vedere gli altri nella pienezza del nostro stato, cioè
persone, figli di DIo, che abbiamo una dignità che non può essere calpestata da
nessuno, neppure da noi stessi.
Sto pensando a tutte queste cose
quando una ragazza di queste, alla quale mi ero avvicinato percorrendo il suo
stesso marciapiede, mi rivolge parola: ciao, ti va? Alcuni istanti di silenzio:
la guardo, lei mi sorride, i suoi occhi sembrano il palcoscenico di chissà
quale opera teatrale che ogni sera
inizia su un marciapiede con quel sorriso e termina magari nella solitudine di
una stanza con qualche lacrima. La osservo e il suo sguardo m'interroga.
Poi rispondo: No, grazie. Per me il tuo corpo non è un oggetto.
Come scusa? - mi risponde forse
spiazzata, forse perchè non aveva ben sentito - Le ripeto: per me il tuo corpo
non è un oggetto.
Ancora qualche interminabile
istante di silenzio: sembra spaesata da quella risposta che forse non si era
mai sentita dare e che neppure io sapevo da dove mi fosse venuta. E poi dicono
che lo SPirito Santo non esiste. Attimi interminabili di silenzio poi risponde:
"Se tu vuoi ..." Nuovamente rispondo: no, non voglio ... buona
serata. Così facendo mi volto indietro e mi avvio a casa.
Quel "se tu vuoi" mi
rimbomba nelle orecchie e nel cuore ... mi sembra di conoscerlo quel "se
tu vuoi" ... è quello che continuamente la televisione, i media, la
società ci propinano. Se tu vuoi puoi scegliere come sarà tuo figlio, se tu
vuoi puoi farti impiantare l'utero anche se sei un uomo, se tu vuoi puoi
drogarti, se vuoi puoi abortire, così lei: se avessi voluto il suo corpo
sarebbe potuto diventare per me un oggetto ... BASTA VOLERLO. Ma è proprio vero che tutto ciò che si
vuole è lecito? Che domanda tanto semplice, tanto difficile.
Tante volte capita di pronunciare
o ascoltare questi discorsi: non dobbiamo essere egoisti, non dobbiamo fare
questo o quell'altro. Ma poi? Poi dinnanzi alla mia volontà, ai miei gusti e ai
miei desideri tutto e tutti si devono fermare.
Sono quasi arrivato a casa quando
nuovamente quello sguardo mi ritorna dinnanzi, così come ancora quel "Se
tu vuoi" mi ritorna nelle orecchie. E' tanto diverso da quel "Se tu
vuoi Signore puoi guarirmi" pronunciato dal lebbroso. E quanto è diversa
la risposta di Gesù: "Si, lo voglio. Sii guarito".
Giunto a casa tra questi e mille altri pensieri mi dico che infondo non è stata una passeggiata sprecata perchè mi era stata sbattuta in faccia una verità che spesso dimentico: siamo così bisognosi di essere guariti e Gesù vuole farlo, ma quante volte non glielo consentiamo perchè vogliamo altro!
Giunto a casa tra questi e mille altri pensieri mi dico che infondo non è stata una passeggiata sprecata perchè mi era stata sbattuta in faccia una verità che spesso dimentico: siamo così bisognosi di essere guariti e Gesù vuole farlo, ma quante volte non glielo consentiamo perchè vogliamo altro!
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