venerdì 29 marzo 2019

QUANDO L'OVVIO SCANDALIZZA ... GLI STOLTI APRONO LA BOCCA!



 RUBRICA DI ATTUALITÀ


"Pensare fuori dalle Righe"



In questi giorni ovunque si parla, con toni molto accesi, del “forum della famiglia” che si sta svolgendo a Verona. Onestamente credo che per molti sia stata un’occasione persa – l’ennesima – per rimanere in silenzio. 

Prima di condividere alcune riflessioni, vorrei fare una premessa. 
Anche io, come molti, non condivido l’atteggiamento di chi, volendo difendere la famiglia, si limita ad espressioni come “devono convertirsi se no andranno all’inferno”. La storia, e la sapienza della Chiesa, ci hanno già da tempo insegnato che non è con la paura o la minaccia che si deve annunciare il Vangelo, ma semmai mostrandone la bellezza con la propria vita.

Detto questo partirei da una domanda: com’è possibile che un GAY PRIDE, che vede sfilare uomini e donne mezzi nudi, alcuni dei quali a quattro zampe al guinzaglio, può essere definito “conquista sociale” e “libertà di espressione”, mentre un FAMILY DAY diventa “richiamo di medioevo”?

Da questa domanda capite il livello di riflessione sul quale vorrei fermarmi: se tu vuoi che tollerino il tuo pensiero, devi tollerare quello degli altri. Se tu non vuoi che si gridi allo scandalo, perché gridi allo scandalo quando dicono qualcosa di contrario al tuo pensiero (o ideologia)?
Desta più scandalo un gadget di gomma a forma di feto che un bimbo presente ad una sfilata di persone volgari e nude. Mi pare ci sia uno squilibrio. Non so ... forse alcuni si aspettavano che si distribuissero profilattici?

La Chiesa Cattolica ha un credo: crede che la bellezza della famiglia, composta da maschio e femmina, si manifesti nell’apertura alla vita, che non è proprietà soggetta alle decisioni dell’uomo, e rispecchi l’immagine del Creatore.
Ora … non avevamo certo bisogno del forum di Verona per sapere che l’aborto è considerato un grave spreco di bellezza, che l’omosessualità non è considerata naturale (il discorso è complesso e non è il caso di affrontarlo qui), che la teoria gender sia una perversione e un attacco alla famiglia (lo ha detto Papa Francesco con una certa forza qualche mese fa, ma quando parla di queste cose, come sempre, non fa notizia).

Qualcuno forse si aspettava che la Chiesa pensasse qualcosa di diverso? Non credo. Come io non mi aspetto qualcosa di diverso dai movimenti LGBT. Dunque … forse tutto questo caos è voluto ed incentivato da chi vuol passare come “perseguitato” a tutti i costi o, peggio ancora, dalla triste mentalità che ama fare il savonarola a basso prezzo per ricevere qualche like o sentirsi intellettuale. 
La Chiesa, rispettando il libero arbitrio, semplicemente si limita a dire che alcune questioni sono da Dio considerate uno spreco di quella bellezza che Egli ci ha rivelato nelle Scritture e che sono anche scritte nel libro della natura. Questo lo dice in primo luogo a coloro che di essa liberamente fanno parte e a coloro che chiedono ragione del suo credo. È così strano? Cosa dovrebbe dire? Fate quello che volete e volemose bene? Sebbene questo sia diventato per molti il modello di esercizio della paternità e della maternità, per fortuna non lo è per la Chiesa. Una madre deve, infatti, saper indicare ciò che crede essere bene e male. 

In conclusione … come io non credo che tutti gli omosessuali siano come quei folli che al gay pride si sono messi il guinzaglio e si sono fatti portare a spasso per Roma dai loro “padroni”, altrettanto, piuttosto che fare gli scandalizzati casti e puri, abbiate l’intelligenza di capire che se una donna si esprime dicendo “o si convertono o vanno all’inferno”, magari è soltanto una donna, priva di una cultura matura, che dice semplicemente che alcune cose lei non le condivide. Le dice nel modo sbagliato? Siamo tutti d’accordo. Mi verrebbe da dire che quando l'ovvio scandalizza ... gli stolti aprono la bocca. 

Per fortuna chi andrà in Paradiso lo decide soltanto Dio (all’inferno purtroppo ci si va con le proprie gambe. Dio non ci vorrebbe nessuno). Magari, come ci dice il Vangelo che ascolteremo domani, sarà giustificato chi, non credendosi perfetto e non disprezzando gli altri, chiederà perdono a Dio per le sue fragilità.

ATTENZIONE: questo non vale soltanto per quelli del forum di Verona. 





domenica 3 marzo 2019

LEGALIZZIAMO LA VIOLENZA SESSUALE, MA COMBATTIAMO GLI ABUSI


 RUBRICA DI ATTUALITÀ

"Pensare fuori dalle Righe"


Mentre in queste ore il carnevale copre o legittima le maschere che quotidianamente indossiamo, mi sono imbattuto in un’interessante intervista fatta ad una ex-prostituta tedesca che consiglio vivamente di leggere (Clicca qui per il testo). 

Sono rimasto colpito dalle sue parole per diversi motivi. Non solo e non tanto perché è vivo ora in Italia il dibattito sulla legalizzazione della prostituzione e l’apertura delle case che lei – e se lo dice lei abbiamo motivi di crederci – ritiene un fallimento epocale (in Germania è legale da diversi anni e non si è mica risolto il problema delle tasse, della sicurezza delle escort o del loro igiene, anzi …), ma soprattutto perché ha descritto con estrema chiarezza e lucidità un dato che forse troppo spesso non si tiene in considerazione: chi va a prostitute, solo per il diritto che acquisisce pagando, sfoga la sua bestialità su una donna che ritiene in quel momento un mero giocattolo. 

Da qui una riflessione: siamo ancora travolti dallo scandalo degli abusi su minorenni compiuti da ogni genere di persone (padri di famiglia, preparatori atletici e finanche preti o vescovi) e ancora non abbiamo imparato la lezione. Dovremmo porre la nostra attenzione su come arginare questa violenza sessuale, su come poter educare giovani e meno giovani ad un’affettività ordinata, pulita, intelligente e, invece? Andiamo cercando di aprire degli spazi legali in cui l’uomo possa sfogare la perversione che accumula nel proprio cuore. Mi sembra che ci sia qualcosa che non funziona. 

La violenza sessuale esercitata su donne che prestano il loro corpo per soldi – che tra le altre cose, come ricorda questa donna, sono al 90% schiave e, quando non lo sono, lo fanno comunque per disperazione – non è meno disumana di quella che viene perpetrata ai danni di un bambino o di una donna non consenziente.

Abbiamo una società formata sempre più da “macchine rotte”, per utilizzare la metafora di Greta (questo è il nome di questa ex-prostituta), e piuttosto che aggiustarle cerchiamo il modo per giustificare, indirizzare e manipolare, magari per fare qualche soldo e guadagnare qualche voto, questi difetti. 

Dovremmo forse riflettere su quali altri spazi chiudere, piuttosto che aprirne di nuovi: penso ai luoghi di incontri virtuali sempre più frequentati da minorenni; chat nelle quali basta dichiarare di avere più di 18 anni per contattare pervertiti, magari sotto mentite spoglie, e organizzare degli incontri e non di certo per bere un caffè. 

Io rimango sempre più allibito da una politica, e nondimeno da una riflessione collettiva, anestetizzata che, mentre si scandalizza giustamente della pedofilia o degli stupri, chiede che sia legalizzata la violenza sessuale, purché giustamente retribuita. Ma ci rendiamo conto? 




Don Giuseppe Fazio
(gfazio92@gmail.com)