domenica 3 marzo 2019

LEGALIZZIAMO LA VIOLENZA SESSUALE, MA COMBATTIAMO GLI ABUSI


 RUBRICA DI ATTUALITÀ

"Pensare fuori dalle Righe"


Mentre in queste ore il carnevale copre o legittima le maschere che quotidianamente indossiamo, mi sono imbattuto in un’interessante intervista fatta ad una ex-prostituta tedesca che consiglio vivamente di leggere (Clicca qui per il testo). 

Sono rimasto colpito dalle sue parole per diversi motivi. Non solo e non tanto perché è vivo ora in Italia il dibattito sulla legalizzazione della prostituzione e l’apertura delle case che lei – e se lo dice lei abbiamo motivi di crederci – ritiene un fallimento epocale (in Germania è legale da diversi anni e non si è mica risolto il problema delle tasse, della sicurezza delle escort o del loro igiene, anzi …), ma soprattutto perché ha descritto con estrema chiarezza e lucidità un dato che forse troppo spesso non si tiene in considerazione: chi va a prostitute, solo per il diritto che acquisisce pagando, sfoga la sua bestialità su una donna che ritiene in quel momento un mero giocattolo. 

Da qui una riflessione: siamo ancora travolti dallo scandalo degli abusi su minorenni compiuti da ogni genere di persone (padri di famiglia, preparatori atletici e finanche preti o vescovi) e ancora non abbiamo imparato la lezione. Dovremmo porre la nostra attenzione su come arginare questa violenza sessuale, su come poter educare giovani e meno giovani ad un’affettività ordinata, pulita, intelligente e, invece? Andiamo cercando di aprire degli spazi legali in cui l’uomo possa sfogare la perversione che accumula nel proprio cuore. Mi sembra che ci sia qualcosa che non funziona. 

La violenza sessuale esercitata su donne che prestano il loro corpo per soldi – che tra le altre cose, come ricorda questa donna, sono al 90% schiave e, quando non lo sono, lo fanno comunque per disperazione – non è meno disumana di quella che viene perpetrata ai danni di un bambino o di una donna non consenziente.

Abbiamo una società formata sempre più da “macchine rotte”, per utilizzare la metafora di Greta (questo è il nome di questa ex-prostituta), e piuttosto che aggiustarle cerchiamo il modo per giustificare, indirizzare e manipolare, magari per fare qualche soldo e guadagnare qualche voto, questi difetti. 

Dovremmo forse riflettere su quali altri spazi chiudere, piuttosto che aprirne di nuovi: penso ai luoghi di incontri virtuali sempre più frequentati da minorenni; chat nelle quali basta dichiarare di avere più di 18 anni per contattare pervertiti, magari sotto mentite spoglie, e organizzare degli incontri e non di certo per bere un caffè. 

Io rimango sempre più allibito da una politica, e nondimeno da una riflessione collettiva, anestetizzata che, mentre si scandalizza giustamente della pedofilia o degli stupri, chiede che sia legalizzata la violenza sessuale, purché giustamente retribuita. Ma ci rendiamo conto? 




Don Giuseppe Fazio
(gfazio92@gmail.com)




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