venerdì 16 febbraio 2018

LA VOLETE LA VERITÀ?

Rubrica di letteratura e poesia.


Se i profeti irrompessero
per le porte della notte,
lo zodiaco dei demoni
come orrida ghirlanda
intorno al capo-
soppesando con le spalle i misteri
dei cieli cadenti e risorgenti
per quelli che da tempo lasciarono l’orrore

Se i profeti irrompessero
per le porte della notte,
accendendo di una luce d’oro
le vie stellari impresse nelle loro mani
per quelli che da tempo affondarono nel sonno

Se i profeti irrompessero
Per le porte della notte,
incidendo ferite di parole
nei campi della consuetudine,
riportando qualcosa di remoto
per il bracciante
che da tempo a sera ha smesso di aspettare

Se i profeti irrompessero
per le porte della notte
e cercassero un orecchio come patria

Orecchio degli uomini
ostruito d’ortica
sapresti ascoltare?

Se la voce dei profeti
soffiasse
nei flauti-ossa dei bambini uccisi,
espirasse
l’aria bruciata da grida di martirio
se costruisse un ponte
con gli spenti sospiri dei vecchi

Orecchio degli uomini
attento alle piccolezze,
sapreste ascoltare?

Se i profeti entrassero sulle ali turbinose dell’eternità
se ti lacerassero l’udito con le parole:
chi di voi vuol fare guerra a un mistero,
chi vuole inventare la morte stellare?

Se i profeti si levassero
nella notte degli uomini
come amanti in cerca del cuore dell’amato,
notte degli uomini
avresti un cuore da donare?
(Nelly SACHS, da” Le stelle si oscurano” )

Questa poesia così enigmatica e piena di simbologia non fa altro che evocare e provocare.
"Evocare", perché tramite delle figure indefinite di profeti apre sconfinate ipotesi di misteri, simboli, stelle ed immagini di eternità e di orrore, quasi come se tali profeti ci invitassero ad andare oltre: oltre i nostri sonni tranquilli, le nostre conoscenze, la nostra vita; quasi come se ci aprissero un sentiero per arrivare alle verità celate: nei cieli, nelle consuetudini...e ancora di più: nelle grida, nei sospiri sofferti, nella storia, in particolar modo nelle stragi della storia. 
"Provocare", perché di fronte a queste ipotesi di profezia e rivelazione, è molto probabile, quasi scontato che l'orecchio dell'uomo rimanga sordo e il suo cuore chiuso. 
Noi uomini, infatti, viviamo sempre alla ricerca di un oltre e nell'attesa di un qualcosa in più che non ci è dato sapere, conoscere e possedere. Così, per riuscire nel nostro intento, ci affidiamo puntualmente ad oroscopi, carte, magie e segni di ogni tipo: ricerchiamo la profondità ma, nel farlo, ci rivestiamo di superficialità.
Eppure, nonostante la nostra continua ricerca affannosa, se davvero si presentassero dei profeti in mezzo a noi, se davvero potessero concederci la possibilità di conoscere il vero, il profondo ed il giusto, sicuramente non saremmo in grado di coglierla, poiché ormai i nostri occhi sono abituati ai falsi, le nostre orecchie alle bugie e le nostre coscienze alle meschinità. Dunque, finché cercheremo la verità nella menzogna che ci sovrasta, l'essenza nelle apparenze che ci ossessionano e la purezza degli intenti nella brutalità delle azioni che ci lasciano indifferenti, non riusciremo mai ad avere cuori da donare e orecchie da prestare a nessuna ipotetica e salvifica profezia d'amore.


SARA FOSFORINO


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