domenica 22 aprile 2018

LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI (Gv 8,32). "PAROLA" DI FEDERICA ANGELI!

Rubrica di Attualità: "Pensare fuori dalle righe"


Giorno 19 Aprile nel Tribunale di Roma è stata scritta una pagina importate per quella che è la lotta contro la criminalità organizzata, non solo per Ostia e per Roma, ma per l’Italia intera.

Federica Angeli, giornalista di “La Republica”, unica testimone oculare di un tentato omicidio, è entrata in aula e ha indicato nomi e cognomi di coloro che una sera di qualche anno prima, sotto casa sua ad Ostia, avevano dato vita ad una scena da far invidia al far west.

Al 19 Aprile Federica, insieme a suo marito e ai suoi tre figli, è giunta dopo 1763 di coraggio, di paura e, in un certo senso, anche di poca libertà. Sì, perché quando, anche per fare una passeggiata, devi avvisare la scorta o quando non puoi uscire dal balcone a stendere i panni perché sei diventato un obbiettivo “sensibile”, la libertà viene mutilata. 
Nonostante tutto Federica è andata avanti con convinzione e determinazione: con le sue inchieste giornalistiche nel frattempo aveva fatto venir fuori tutto il malaffare presente ad Ostia, mostrando come in realtà il problema della mafia non sia solo questione dell’estremo sud Italia.

È una pagina storica – dicevo – che si aggiunge ad altre belle pagine di cittadinanza responsabile, di impegno, di difesa dei diritti e della vita, perché nonostante le intimidazioni subite, nonostante la stanchezza e la paura, Federica ha dimostrato a tutta Italia che è possibile rompere quel muro dell’omertà che, mattone dopo mattone, nella nostra bella nazione abbiamo eretto da ormai troppi decenni. 

Nell’intervista, al termine dell’udienza, alla domanda di un suo collega giornalista che le chiedeva come si sentisse ha risposto: “Mi sento libera. Oggi non si può avere paura!”

Una risposta semplice, ma ricca perché ci rimanda immediatamente ad una concezione di libertà ben più profonda dal classico “fare quello che voglio o quello che mi piace”. Ha ragione a dire che si sente libera, lei, perché, come ci ricorda il Vangelo è solo “la verità che ci rende liberi” (Cfr. Gv 8,32). 
Una vita vissuta alla luce del giorno, infatti, rende il cuore libero davanti a se stessi, davanti agli altri e davanti a Dio. Se ciò è vero, vale anche la frase opposta: “la menzogna rende schiavi”. 

Chissà quante volta ci rendiamo schiavi del male a causa della menzogna o dell’omertà che non riusciamo a vincere perché in noi la fa da padrona la paura. 
La paura … Sì, di perdere qualcosa o qualcuno. Chi vive nella verità rischia – non bisogna negarlo – di perdere qualcosa, ma chi vive nella menzogna ha già perso tutto … tutta la bellezza della sua vita. 

Sarebbe bello poter essere un po’ tutti “Federica”. Cioè? Semplici persone normali capaci di gustare la bellezza della verità ogni giorno, ogni momento, in ogni contesto della nostra vita. Perché infondo chi vive nella Verità gode di una protezione più grande; quella cioè del “Buon Pastore”  che spazza via ogni paura con quelle dolci parole che ripete ai nostri cuori: “Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano” (Gv 10,28).

Don Giuseppe Fazio




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