mercoledì 2 dicembre 2020

RELAZIONI TOSSICHE? NE VALE LA PENA?


RUBRICA DI LETTERATURA



"Sulle spalle dei giganti"



Smetti di avere conversazioni difficili con persone che non vogliono cambiare.

Smettila di presentarti alle persone che non hanno interesse per la tua presenza. So che il tuo istinto è quello di fare del tuo meglio per essere apprezzata da chi ti circonda, ma è un impulso che ti ruba tempo, energia, salute mentale e fisica. [...] Più rimani coinvolto con persone che ti usano come cuscino, opzione di sfondo o terapista per la loro guarigione emotiva, più a lungo ti allontani dalla comunità che desideri.

Forse se smetti di presentarti, non ti cercheranno. [...] Ciò non significa che tu abbia rovinato la relazione, significa che l'unica cosa che l'ha sostenuta è stata l'energia che solo tu hai dato per mantenerla. 

Questo non è amore, è attaccamento. (Anthony Hopkins)

 



 

Quante volte continuiamo a gridare, spiegare, per provare in tutti i modi a farci sentire, capire, apprezzare, amare? Quanti rapporti portiamo avanti anche se non ci stiamo più dentro? In quante occasioni corriamo a bussare alla stessa porta solo per vedercela sbattuta in faccia?

Quante volte ci illudiamo di vedere una luce in persone che ci offuscano la mente e ci spengono il cuore? E perché tutto questo? Anche se ci affanna, anche se ci distrugge, anche se non ci rende mai felici, perché tutto questo?

 

Sarebbe bello dare una risposta che sia una, semplice e uguale per tutti ma temo che questo non si possa fare perché sono comuni a tutti gli uomini molte dinamiche e molti comportamenti   ma vari e complessi sono i meccanismi e i bisogni dell'animo umano da ricercare nel profondo: a volte si persevera per abitudine, altre per insicurezza, altre ancora per una visione distorta dell'amore o per mancanza di punti fissi o per tanti, innumerevoli altri motivi. Ciò che si può sicuramente dire, però, è che alberga nell'animo di ognuno di noi lo stesso innato, viscerale, disperato bisogno di amore... tanto da vederlo anche dove non c'è.

È proprio in virtù dell'amore che accettiamo i tradimenti, le offese, gli sguardi indifferenti, i torti, i silenzi; è proprio in virtù dell'amore che attiriamo l'odio, la rabbia, la frustrazione e il nulla più totale. E se per caso una mattina ci svegliamo e decidiamo di dire BASTA ecco che alla sera ci assalgono i sensi di colpa, i rimorsi, i "ma", i "forse", i "IL PROBLEMA SONO IO", io che non sono abbastanza paziente, abbastanza buono, abbastanza comprensivo, io che non sono abbastanza qualsiasi cosa che serva a convincermi che è un peccato mortale dire "basta", anche se lo sto gridando, sussurrando o sospirando a qualcosa o qualcuno che mi sta uccidendo. 

 

E, allora, mettiamo per un attimo da parte tutti questi dubbi e iniziamo a porci la domanda delle domande: qual è il vero problema? Il problema sono davvero io? O l'altra persona? E se non lo fossimo nessuno dei due? Forse dovremmo imparare che non è importante capire chi ha sbagliato, quanto ha sbagliato e perché, forse non è importante pensare a quante persone non ci stimano e a cosa facciamo o non facciamo noi per ricevere tanta disapprovazione, forse non è importante ostinarci a pretendere amore da chi amiamo con tutti noi stessi o, al contrario, a sforzarci di amare chi ci ama con tutto se stesso; forse l'importante è saper discernere, saper distinguere l'amore vitale da quello sterile, perché non è un male il nostro bisogno d'amore, il male è ciò che si riceve quando il bisogno si fa così distorto e disperato da scambiare qualsiasi legame, ossessione, abitudine per amore. 

 

Qualche giorno fa ho purtroppo partecipato al funerale di un ragazzo morto a 26 anni che, senza alcuna retorica, ha davvero amato e si è lasciato amare di un amore vitale e per amore vitale intendo quell'amore che rende PIENI, senza avere mai quella sensazione che non sia abbastanza; LIBERI, dai sensi di colpa, dalle frustrazioni, dai rancori, e più di tutto FELICI, perché non ha senso mettere noi stessi in qualcosa che non ci rende felici, perché siamo troppo, davvero troppo preziosi per buttarci in ciò che ci annulla, la nostra vita è troppo preziosa per buttarla in luoghi di morte. Di fronte a quella bara bianca, è questo che ho pensato: ma io, quando arriverò alla fine di tutto, cosa e chi mi porterò dentro e dietro di me?

La morte è un viaggio troppo lungo per poterlo affrontare appesantiti da rapporti difficili o intossicati da relazioni tossiche. 

 

Cosa potrò desiderare, in quel momento, se non soltanto la leggerezza di pochi sorrisi benevoli e di poche braccia confortevoli? In nome di cosa vorrò rivendicare la mia vita se non la verità santa degli amori felici che ho provato e delle relazioni autentiche che ho vissuto? 

Io non voglio aver bisogno di arrivare a quel giorno per dire "basta" , nessuno deve aver bisogno di arrivare a quel giorno per dire "basta". 

Il piccolo principe diceva che "per ogni fine c'è un nuovo inizio", io penso che la nostra vita sia piena di molti inizi che solo alcune fini possono farci scoprire.

 

 


Ramo di Seta







  

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