domenica 24 maggio 2020

SE UN SINDACO DEPONE LA FASCIA E GLI ALTRI DORMONO…


 RUBRICA DI ATTUALITÀ


"Pensare fuori dalle Righe"






Non faccio mistero del fatto che da tempo ormai la politica mi ha deluso e ha reso il mio cuore un po’ disattento alle questioni di partito. Purtroppo, da tempo ormai, in Italia, infatti, la politica ha smesso di curarsi del “bene comune”. Stolta e distratta si è piuttosto innamorata di se stessa prendendo a cuore le questioni “di partito appunto”. 

Esistono, però, persone impegnate in politica che manifestano ancora qualche rantolo di quella Politica bella, intesa quale servizio; quella Politica con la “P” maiuscola alla quale Papa Francesco richiamava l’Azione Cattolica proprio nel 150° anniversario della sua nascita.

Sono uomini e donne capaci di rinunciare al loro posto quando questo diventa luogo del ricatto e del compromesso piuttosto che del servizio e della donazione. Uomini e donne semplici, che non fanno rumore. Uomini e donne, certo, pur con i loro limiti, ma che ancora manifestano qualche segno, forse pur debole, di una politica diversa.

Sono pochi appunto, rarissimi. Lo costatiamo ancora una volta dinanzi alle minacciata consegna della fascia tricolore del sindaco di Cetraro per la questione, quasi diventata barzelletta, del punto nascita dell’ospedale di Cetraro.

Bene … mentre un sindaco tenta un atto disperato, intorno il silenzio. Su una questione di massima urgenza non ci sono altri sindaci capaci di seguire questo gesto disperato, ma forte. Che tristezza. Dicono che la sanità ormai si privatizza anche in Italia, a me sembra che si sia privatizzato il bene comune per cui, se un ospedale ricade nel territorio comunale di un sindaco, è solo affare suo. Poco importa se questo punto nascita, nei decenni, ha visto nascere bambini appartenenti a decine di svariati comuni.

Sento di scriverlo con pacifica e schietta franchezza, nessuno me ne voglia: se un sindaco depone la sua fascia e gli altri tacciono … io ho paura!

Mi fa paura questo silenzio perché urla ad alta voce come contino soltanto gli interessi privati e, magari, i consensi degli amici che nelle elezioni portano voti. 

Mi fa paura questo silenzio perché diventa contagioso … quando è rientrata in Italia Silvia Romano ogni sciocco ha perso tempo per parlare, alzare la voce; mentre una burocrazia asfissiante distrugge un ospedale, invece, a parlare sono sempre pochi, sempre gli stessi … di cui una buona fetta, forse, solo per solcare una passerella. 

E così, mentre la politica viene privatizzata dagli interessi di partito, la società, i singoli cittadini, leoni da testiera e micioni (per non dire un’altra parola) nella vita, rimangono intontiti a guardare la realtà come un miraggio lontano.

Pensavamo che la Quarantena avesse sbloccato i nostri cuori induriti e, invece, ci riscopriamo più assopiti di prima.

Sento, dunque, di esprimere la mia vicinanza al Sindaco di Cetraro, della mia Cetraro e, con affetto, anche se non ho fasce da deporre, io ti accompagnerò, sperando che il mio invito sia colto da tanti altri … magari quel giorno non sarai solo, come in effetti – è giusto dirlo – solo non lo sei mai totalmente stato. 


Don Giuseppe Fazio
gfazio92@gmail.com



1 commento:

  1. Caro Don Giuseppe, questa Vostra notazione che ha per titolo “fuori dalle righe” assume, per il garbo ed insieme la severità con cui è offerta, il tono di una riflessione amara sulla condizione di triste solitudine che talvolta, come in questo caso, le persone si trovano, loro malgrado, a sperimentare nel corso della loro vita. E tutto questo, nel bel mezzo di una rivendicazione, per il diritto alla salute ed alla maternità, che avrebbe dovuto vedere, schierati al fianco del nostro Sindaco, i Primi Cittadini del vasto comprensorio che gravita attorno al presidio ospedaliero di Cetraro. Ma, quanto purtroppo avviene oggigiorno, è il frutto avvelenato di biechi egoismi che oramai serpeggiano, senza remore, in questa nostra misera società. Quanto da Voi scritto, ha valore di richiamo, per tutti noi, ai precetti di solidarietà e giustizia che la dottrina cristiana reca con sé e costituisce nobile magistero, del tutto consono, al ruolo da Voi esercitato. Grazie e che Dio Vi assista nel Vostro operare! Alfonso Gravino

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