sabato 11 aprile 2020

CORONA-PASQUA


RUBRICA DI ATTUALITÀ


"Pensare fuori dalle Righe"








Carissimi,


              Siamo ormai giunti a questa inedita Pasqua 2020. Ci giungiamo con il cuore appesantito da tante sofferenze, da tante preoccupazione, da tanti necessari sacrifici.

Sembra davvero che le scene che il Libro dell’Esodo racconta, quando descrive il viaggio del Popolo nel deserto, siano diventate a noi molto più familiari di quando le sentivamo nelle catechesi o nelle celebrazioni.

Ci sentiamo davvero come il popolo che grida a Mosè: “Fino a quando? Siamo nauseati di questa vita”. 

Eppure – lo sappiamo bene – il cammino del popolo termina, anche se non senza morti, nella Terra Promessa. Una terra che al momento non si vede, se non in lontananza. Come poter, dunque, trovare un po’ di gioia per celebrare questa Pasqua?

Vorrei con voi prendere un’immagine tratta dal celebre “Signore degli Anelli” di Tolkien e resa con grande maestria nel terzo film ad esso ispirato.

Frodo, che è portatore dell’anello del potere che deve essere distrutto, ha appena adempiuto al suo compito gettando il monile nella lava del monte Fato. Stremato da un viaggio terribile, ormai si accascia e, con il suo fidato amico Sam, mentre il monte auto implode, si rassegna alla morte.

Mentre tutto sembra perduto e le mani di sorella morte sembrano ormai aver presa sui corpi dei due Hobbit, ecco che giunge un aiuto dall’alto: le Aquile, capitanate da Gandalf, recuperano i corpi dei piccoli eroi, portandoli in salvo.

Mi sono commosso nel rivedere questa immagine che davvero descrive con forza, come solo la letteratura sa fare, la profondità del mistero pasquale che non è un “eliminare i problemi”, ma un aiuto che, giungendo dall’alto, ti porta oltre … sì, come la mano del Padre che porta oltre la morte il Figlio, risuscitandolo a vita nuova.

La Pasqua, la Pasqua che celebriamo noi cristiani, è questa cosa qui. Credere che, alla fine dei nostri sacrifici, c’è qualcuno che ci porterà in alto. Non è qualcosa che ci guadagniamo perché siamo stati bravi, ma il normale epilogo che, dalla morte di Cristo in poi, è offerto ad ogni uomo, a patto che si lasci afferrare.

Se così fosse (e così è!), possiamo celebrare la nostra Pasqua con questa certezza nel cuore: arriverà la mano di Dio a risollevarci. Quando? Lo sa Lui e Lui non arriva mai in ritardo, arriva al momento giusto.

Arriverà, anzi è già arrivato, per portarci oltre; non semplicemente oltre al corona virus, ma oltre a tutte quelle condizioni di egoismo che minacciano la nostra vita eterna.

Con questi sentimenti nel cuore voglio fare i miei più sinceri auguri a tutti voi, lettori del blog, ai miei parrocchiani, alle famiglie e al consiglio e all’equipe di Azione cattolica della mia diocesi. È Pasqua! Cristo è veramente Risorto!


Don Giuseppe Fazio






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