domenica 3 febbraio 2019

QUAL È IL TUO ORGOGLIO?

RUBRICA DI ATTUALITÀ

"Pensare fuori dalle Righe"


Si è da pochi giorni conclusa la giornata mondiale della gioventù, quest’anno tenutasi a Panama. Di rientro dal viaggio il papa, nell’intervista concessa durante il viaggio, ha detto di essere stato colpito dall’orgoglio della cittadinanza locale. Molti uomini – diceva il pontefice – al suo passaggio sollevavano i loro figli quasi a volergli dire: questa è la mia vittoria, il mio orgoglio. Si domandava poi il papa: e noi? Quale orgoglio abbiamo? La macchina, il vestito, il cellulare? Quale la nostra vittoria?

Non so se il Papa abbia fatto questa dichiarazione di proposito, ma certamente, dopo aver appreso la notizia dell’approvazione dell’aborto in qualsiasi momento della gravidanza (anche il giorno prima del parto) a New York, mi verrebbe da pensare che davvero il nostro orgoglio sta diventando sempre più il nostro egoismo. 
Noi, come società e come singoli, stiamo diventando orgogliosi del nostro egoismo. Ciò che sembra importare è la difesa delle nostre voglie, dei nostri pensieri, delle nostre esigenze perché – così si dice – la libertà viene prima di tutto.

Non ci accorgiamo che, in fondo, questo è un modo di fare violento, autoritario, animalesco. Un modo di fare che privilegia il più forte e distrugge il più debole, colui che non può parlare.
Non nego che sono spaventato dal fatto che questo modus agendiappare sempre più consacrato da alcuni uomini di politica, salvo il lamentarsi se poi qualcuno diventa duro con lui, dal giornalismo, dalla televisione. 

Mi viene in mente in questo momento quanto mi raccontò la mia professoressa di italiano alle scuole medie. Disse che un giorno suo figlio le fece questa esternazione: mamma, la dittatura è una cosa bella, ma se il dittatore sono io. 

Questa esternazione di bambino, credo che in fondo sia ben radicata nel cuore di molti. Perché in fondo, diciamocelo onestamente, se il nostro orgoglio sono le nostre voglie, quelle degli altri finiscono per non contare un fico secco. Ma mi domando: questo è umano?




Don Giuseppe Fazio




Nessun commento:

Posta un commento