giovedì 5 luglio 2018

L’ITALIA È UN PAESE PERBENISTA CHE STIGMATIZZA I FALSI MALI E SPESSO SI DIMENTICA DI LAVORARE PER IL BENE


Rubrica di Attualità 
"Pensare fuori dalle righe"



Devo ammettere che inizio a percepire una sorta di allergia ai sempre più insistenti discorsi populisti sugli immigrati. Qui non si tratta più di “accogliere” o “non accogliere” perché, se così fosse, varrebbe la pena parlarne ancora. 
Qui il problema è un po’ più a monte: questi fratelli e sorelle che giungono da terre che  - lo ricordiamo per gli smemorati – soffrono di problemi causati da noi occidentali (guerre, sfruttamento delle risorse, corruzione, ecc …) ormai sono diventati il problema dei problemi. 
Un famoso film, ambientato a Palermo, faceva dire ad uno dei suoi attori che l’unico problema nella splendida città siciliana erano soltanto le buche sul manto stradale ed il traffico. Non c’era mafia, non c’era droga, non c’era corruzione, bensì soltanto traffico e buche. 
Adesso il problema, benché le buche, per esempio a Roma, causino morti, sono gli immigrati. 
Dicevo inizio a percepire una grande irritazione allergica quando sento queste chiacchiere prive di senno perché continuamente e con una certa frequenza sto imbattendomi con problemi ben più seri e ben più antichi che, però, a noi italiani non piace vedere. 
Uno tra questi è il caso di un ex-detenuto di Roma che, scontata la sua pena, si è pentito di tutti i suoi reati e che, proprio qualche ora fa, mi ha telefonato disperato dicendomi: “Padre, ho un figlio e non riesco a trovare nessun modo per sostenerlo. Non voglio tornare in mezzo alla strada, ma nessuno riesce a darmi un pezzo di lavoro. Eppure sarei disposto a fare di tutto anche a raccogliere la spazzatura o a lavare i gabinetti”. E poi aggiungeva con un misto di rabbia e disperazione: “vede, padre, mi domando a che servono tanti sforzi e tanta buona volontà”. 
Per un attimo mi è venuta la tentazione di rispondergli con sarcasmo: non ti preoccupare il vero problema sono gli immigrati. 
Non è da meno quel ragazzo (italiano e appena ventenne) che – disperato per l’errore commesso – mi diceva qualche tempo fa: “Padre, mi hanno rubato il futuro. Mi sono lasciato fregare. L’idolo del denaro mi ha spinto ad accettare lo spaccio della droga. Anche perché alternativa di lavoro non ce n’era”. 
Anche a lui avrei dovuto rispondere che è colpa degli immigrati che rubano il nostro lavoro? 
Avrei dovuto dire altrettanto a quella mamma disperata che, nonostante il marito in carcere e la figlia piccola, cerca disperatamente lavoro per evitare di cadere in ambienti sbagliati. Nondimeno avrei dovuto dire lo stesso ad un’amica che mi partecipava tutto il suo dispiacere per essere dovuta andare a lavorare fuori dalla nostra amata calabria perché da noi ormai il lavoro lo trovi soltanto con una raccomandazione o se accetti di essere sfruttto. Forse avrei dovuto … ma no, non l’ho fatto. 
Vorrei dire, invece, a questi tanti ben pensanti che, se si guardassero realmente intorno, se uscissero dal loro comodo salotto, se si staccassero per alcuni istanti dalla tastiera del loro pc, attraverso il quale pontificano, manco avessero chissà quale titolo di dottore o sociologo o cos’altro; a questi tali vorrei dire che i problemi dell’Italia sono ben altri e da troppo tempo. Rispondono al nome di corruzione, lavoro nero, sfruttamento, evasione, sotto pagamento, mafie che impediscono uno sviluppo dell’economia sereno e limpido. 
Se questi tali poi dovessero ribattere che questi problemi sono luoghi comuni avrei piacere di rispondere che volentieri li accompagnerei in giro per le strade della capitale come quelle della Calabria (luoghi che frequento personalmente) per mostrare che questi “luoghi comuni” hanno dei nomi, dei volti, delle storie di disperazione, sofferenza, paura. 
A proposito di paura - devo ammetterlo - mi fa paura un’Italia così rozza e ignorante. Mi fa davvero paura un’Italia così miope ed incapace di vedere i veri problemi. 
Mi diceva l’altro giorno un mio amico e compagno di studi: “Se gli italiani utilizzassero le loro energie per i problemi che da sempre ci soffocano così come le stanno utilizzando per parlare degli immigrati saremmo un paese davvero migliore”. A lui ho amaramente risposto dicendo che l’Italia è il paese in cui si pontifica su problemi falsi o comunque distorti per distrarsi da quelli veri ed urgenti.


P.s. Se avete una soluzione ai casi elencati – poiché sono persone vere che conosco personalmente – potete farvi avanti, magari in privato. 


Don Giuseppe Fazio




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